Tra Porta Fratta ed il Tempio della Consolazione, all’inizio di una stradina scoscesa, le fontanelle sono quel che restano del convento francescano di Sant’Arcangelo. Erette nel 1201 (MCCI) come si deduce dalla data incisa sulla pietra posta sopra la colonnina che divide le due arcate, sono infatti due grandi vasche protette da altrettanti archi in pietra sostenuti da una colonna con capitello dorico. Oltre all’attingimento dell’acqua per uso domestico, serviva alle donne come lavatoio e assolvevano al compito di abbeveraggio degli animali da lavoro e da soma. Nel convento di Sant’Arcangelo, misero ed umile, viveva una comunità di frati francescani che conduceva un’esistenza povera e fatta di rinunce. Nel 1254 si decise di trasferirli a San Fortunato, convento tenuto dai monaci Vallombrosani, molto meno umili e arroganti. Questi monaci, furono mandati, in un primo momento, al convento delle Fontanelle al posto dei francescani e poi, per volere di Papa Bonifacio VIII, ne vennero cacciati. Tanta era la loro alterigia che si opposero duramente, persino con le armi, alla milizia comunale.