La Rocca è il punto più alto del colle di Todi, 411 metri. Fu fatta costruire nel 1373 dal papa Gregorio XI in segno di dominio sulla città, per far ciò furono demolite case di privati (tra cui quelle degli Atti) ed il monastero di San Leucio, i cui frati si trasferirono nel convento di Santa Prassede. La fortezza demolita nel 1382 dagli stessi abitanti della città fu ricostruita nel 1423 per essere definitivamente demolita nel 1503 da Ludovico degli Atti. L’ultimo resto del mastio venne utilizzato come serbatoio d’acqua dal 1925, anno di costruzione del nuovo acquedotto della città. Il luogo più attrattivo è certamente il piazzale oggi attrezzato anche per i giochi dei bambini e punto panoramico straordinario per ammirare il Monte Martano, i Monti Sibillini, le montagne di baschi e del Forello, le colline costellate di fortezze e paesini come Titignano e Montecastello di Vibio. Alle pendici del parco sono presenti due leoni in pietra come a sua protezione, ed una suggestiva passeggiata, ad anello, che comprende la ripida “Serpentina”. Dal Belvedere è possibile scorgere ed ammirare da prospettiva insolita e suggestiva il cupolone del tempio di S. Maria della Consolazione.
Negli ultimi anni è stata allestita un’installazione permanente dell’artista Beverly Pepper che visse a Todi dal 1972 fino alla sua morte. Il Parco di Beverly Pepper è costellato da venti sculture donate alla città di Todi, tutte provenienti dalla sua collezione privata e create con materiali differenti (ferro, acciaio inox, pietra) in diversi periodi artistici (dal 1960 agli anni 2000). Fra queste anche le due San Martino Altars (1993) e la riedizione delle “Todi Columns”. Il parco si estende per due ettari congiungendo due importanti punti della città: il Tempio rinascimentale di Santa Maria della Consolazione e la Tempio di S. Fortunato, passando per la Rocca. Un percorso urbano-naturalistico che permette ai visitatori di godere appieno dell’interazione fra arte, monumentalità, paesaggio e contesto urbano, in una passeggiata di trenta minuti con splendidi panorami sulle campagne circostanti. Il progetto comprende la bonifica di tutta la parte interessata e il restauro di tutte le opere; la scultrice ha inoltre ideato per il Parco delle panchine-scultura, che chiama lunette, realizzate in pietra serena, una pietra locale proveniente dalle cave del lago Trasimeno, e concepite come punti panoramici dai quali poter ammirare le opere o punti meditativi nei quali poter sostare, ascoltare la natura e ammirare l’arte.