E’ uno dei più antichi palazzi comunali d’Italia. La data assegnata alla sua costruzione 1214, si ritiene possa riferirsi ad un primo ampliamento dell’edificio, cui seguirono quello del 1228 ed altri interventi fino al 1902, per questo è possibile già nel 1206 i documenti d’archivio ne testimoniassero una costruzione antecedente. Fu la sede dei Consoli del Comune di Todi per poi essere assegnato al Podestà (fu chiamato anche Palazzo del Podestà), un magistrato forestiero con incarico semestrale che troviamo presente a Todi dal 1201. Realizzato in stile lombardo poggia su un portico più basso di quello dell’adiacente Palazzo del Capitano e si accede al primo piano mediante maestosa scala fatta costruire nel 1267 dal podestà Pandolfo Savelli. Nel grande salone interno sono affisse le lapidi del Podestà Savelli e del vescovo Angelo Cesi.
Nel 1228 venne unificato con l'adiacente Palazzo del Capitano ed alzato di un piano.
La facciata sulla piazza mostra due ordini di polifore, e culmina con una merlatura ghibellina apposta durante l’intervento di restauro di inizio Novecento. La trifora centrale del primo ordine fu realizzata nell’Ottocento al posto di una nicchia chiusa da sportelli contenente l’immagine della Madonna dipinta su tavola che veniva mostrata ai fedeli ogni sera al suono dell’Ave Maria. Sotto di essa una lapide, il cui testo fu composto da Luigi Morandi, ricorda Vittorio Emanuele II. Il lato del Palazzo prospiciente Piazza Garibaldi subì importanti trasformazioni nel corso del XVI secolo e fa corpo unico con la torre campanaria costruita nel 1523. Sul fianco è stata ripristinata la porta che costituiva l’ingresso principale al salone del Consiglio. Sono ancora visibili le tracce della scala sul muro sottostante, mentre sopra l’arco si trova un’aquila, simbolo della città, scolpita in pietra.